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Guardia interdivisionale

La guardia medica interdivisionale è una figura presente in strutture mediche, prevalentemente in ospedale, che ha la funzione di ricoprire la funzione di medico di guardia durante quegli orari in cui vi è una minore presenza di personale, come la notte o i giorni festivi.

La sua area d’intervento è regolamentata dall’art. 16, del C.C.N.L. 3 novembre 2005, in base al quale la continuità assistenziale deve essere garantita anche nelle ore notturne e durante i festivi attraverso le attività svolte da medici appartenenti ad aree funzionali omogenee. Ciò significa che i pazienti ricoverati in ogni reparto avranno un’assistenza continua da parte di medici specializzati in discipline affini.

I medici del servizio di guardia interdivisionale intervengono in situazioni di urgenza e di emergenza oppure quando si verifichi un infortunio o un malore che richieda l’intervento di un medico, non solo nei confronti dei pazienti ricoverati, ma anche dei famigliari, dei visitatori, di coloro che si recano in struttura per un esame o dei dipendenti.    

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L’intervento della guardia interdivisionale

Quando si verifica un’emergenza in ospedale, la rapidità e l’efficacia dell’intervento possono fare la differenza tra la vita e la morte. La guardia medica interdivisionale è pronta ad intervenire in queste situazioni critiche, garantendo un’assistenza medica immediata e competente, anche fuori dagli orari di routine.

Tuttavia, in questi casi, non sempre il medico conosce il paziente in quanto può essere ricoverato in reparti affini rispetto a quello in cui opera normalmente. Pertanto, devono essere osservate una serie di procedure per garantire la corretta operatività.

Il primo step prevede una valutazione del paziente, applicando il protocollo ABCDE (Air, vie aeree, Breathing, respiro, Circulation, circolazione, D, disability, disfunzioni neurologiche, Exposure, esposizione del corpo) per assicurare che le funzioni vitali siano mantenute. Non conoscendo preventivamente i dettagli dei pazienti dei reparti in cui intervengono, i medici di guardia interdivisionale devono essere in grado di accedere alle cartelle cliniche per comprendere le condizioni preesistenti, i farmaci in uso e le eventuali allergie del paziente. Questo permette di evitare interazioni farmacologiche dannose e di scegliere il trattamento più adatto in modo rapido ed efficiente.

In caso di pazienti chirurgici, è essenziale determinare se si trovano in una fase pre o post-operatoria, poiché ciò può influenzare le decisioni di trattamento in situazioni d’emergenza. La collaborazione con il personale infermieristico e altri medici specialisti è fondamentale per garantire un approccio coordinato e multidisciplinare.

Oltre a gestire le urgenze immediate, questi medici si occupano di monitorare i pazienti durante il loro turno, assicurandosi che le condizioni dei pazienti rimangano stabili e intervenendo prontamente in caso di qualsiasi peggioramento.

Ambito di lavoro della guardia interdivisionale

A differenza dalla guardia medica, che opera sul territorio e sostituisce il medico di base nelle ore notturne e nei festivi, la guardia intervisionale interviene quando nelle strutture sanitarie viene richiesta la presenza di un medico per coprire i turni dei colleghi.

La sua attività, dunque, avviene prevalentemente nelle strutture ospedaliere. Poiché il servizio di continuità assistenziale viene proposto da medici di reparti affini, la guardia interdivisionale può essere un medico specializzato in qualsiasi disciplina, pertanto, non è escluso che possa avere anche un proprio studio privato.

Inoltre, ricoprire questa funzione può essere molto formante per un medico neolaureato, specialmente quando ha intenzione di lavorare nel settore della medicina d’urgenza. Si tratta, infatti, di un’ottima palestra che fornisce un’ampia gamma di casistiche e insegna ad agire tempestivamente e con lucidità.

Competenze della guardia interdivisionale

Le competenze cliniche

Le competenze cliniche della guardia medica interdivisionale permettono di garantire un’assistenza di qualità in caso di emergenza. I medici interdivisionali devono possedere una vasta conoscenza medica che spazia oltre la loro specializzazione primaria, poiché possono essere chiamati a intervenire in una varietà di situazioni che coinvolgono pazienti di diversi reparti.

  • Capacità di valutazione rapida: il medico deve essere in grado di valutare velocemente la gravità della condizione del paziente per stabilire le priorità di trattamento.
  • Gestione delle emergenze: conoscenze specifiche nel trattamento di condizioni acute, come attacchi cardiaci, ictus, traumi gravi e altre situazioni critiche.
  • Competenze tecniche: abilità nel maneggiare strumentazioni mediche essenziali per interventi d’emergenza, come defibrillatori, respiratori e kit per intubazione.
  • Farmacologia: conoscenza approfondita dei farmaci, comprese le interazioni, controindicazioni e dosaggi appropriati in contesti di emergenza.
  • Capacità di decisione: Abilità nel prendere decisioni rapide e accurate sotto pressione, spesso con informazioni limitate.

Le caratteristiche umane e personali della guardia interdivisionale

La figura del medico di guardia interdivisionale richiede un equilibrio tra competenza clinica e sensibilità umana. È importante che vi sia empatia tra medico e paziente o con i famigliari del paziente, così da facilitare la comunicazione. Questa capacità di ascolto attivo rafforza la fiducia e migliora la collaborazione con la famiglia del paziente.

Inoltre, sono richieste qualità come leadership ed etica professionale affinché possa agire con integrità e coordinare il team di lavoro per rispondere prontamente alle urgenze nel rispetto dei diritti e delle dignità dei pazienti.